L’aldilà
Chissà se sono per noi le nuvole come per i pesci
le foglie che ballano sull’acqua.
Talvolta un’increspatura dell’acqua lascia che un timido raggio di luce si cali
in quell’umido universo, manifestazione dell’aldilà.
Un prisma di luci e colori, un carnevale di intuizioni e sensazioni
sfilata di maschere grottesche e pesanti seguite da
timide facce bianche, che quasi imbarazzate della loro stessa presenza
cercano di tenere faticosamente il passo.
Il corteo si dispiega per il dedalo delle strade selciate
per poi passare sotto l’antico e buio portico della razionalità:
in quell’oscurità le ballerine si perdono, gli arlecchini vacillano.
Quando l’allegria finisce tutto torna come prima:
il bimbo torna a dormire le sue ore più serene,
il vecchio si tuffa nel vino di un’osteria.
Fino a quando la coscienza non piangerà risa di isteria.