25 giugno 2011

Albissola – Andora                                                                         

La giornata parte piuttosto dinamica ma la nostra andatura viene presto fiaccata dall’eccessivo calore del sole. Il vento, fortissimo a Savona, ci accompagna per un breve tratto, rinfrescando le nostre stanche membra.

A Savona ci fermiamo al bar “Orchidea” per fare colazione e facciamo la conoscenza di strane e simpatiche persone che quando vengono a sapere che siamo diretti in Spagna a piedi si fermano con noi a chiacchierare un poco. Una di queste persone racconta di essere un ex camionista di rotta a Barcellona. Ci racconta di come la vita dei camionisti sia migliorata di molto in questi ultimi anni rispetto ad una volta e di come lui abbia smesso di fare questo mestiere da quando rischiò di perdere la vita in seguito a un colpo di sonno.

La tratta di competenza di questo nostro nuovo amico era Savona-Barcellona e la percorreva per quattro giorni consecutivi a settimana con ritmi molto serrati. Una notte si addormentò alla guida e tamponò un altro camion. Fortunatamente se la cavò con qualche graffio ma da allora ha cambiato mestiere.

Una signora ci consiglia di andare a Fatima che lei dice essere un posto bellissimo. Quando ci lamentiamo dei nostri pochi soldi, ci esorta a credere nella provvidenza e ci offre la colazione.

Ripartiamo e dopo frequenti pause per le brutte condizioni dei piedi del mio compagno di viaggio arriviamo a Finale Ligure dove incontriamo una coppia di suoi amici. Ci invitano a casa loro dove ci viene offerto un lauto pranzo, poi riprendiamo la strada.

Arriviamo a fine tappa ma non troviamo ospitalità così a malincuore decidiamo di prendere il treno e di spostarci  direttamente ad Andora per andare a casa dei miei genitori e passare la notte senza spendere ulteriori soldi. Decidiamo che sosteremo in quella sicura dimora anche il giorno successivo per riprendere le forze prima dell’espatrio in Francia. Ripartiremo pertanto il 27 giugno diretti a Santo Stefano, in provincia di Imperia. Se non dovessimo trovare ospitalità prenderemmo un treno direttamente da Andora per Lourdes e da li ripartiremo a piedi. Purtroppo i soldi sono pochi e alcuni problemi sembrano minare la possibilità di Luca di stare a giro per tre mesi interi. Decidiamo che comunque vadano le cose il viaggio proseguirà assieme e la compagnia non si scioglierà anche se questo volesse dire interrompere il viaggio prima di arrivare a Santiago. L’idea di camminare tutta la Francia sembra ora essere naufragata del tutto: non è economicamente sostenibile. Vita dura per i pellegrini. Purtroppo i soldi sono per noi  un fattore limitante e d’altro canto le esperienze finora fatte ci sembrano consigliare di non eccedere nella fiducia circa l’ospitalità altrui.