24 giugno 2011

Genova – Albissola                                                                                   

Tappa molto lunga, quasi cinquanta chilometri sotto un sole cocente. Dalla nostra parte la strada, praticamente un rettilineo costiero che da fuori Genova ci porta fino ad Albissola Superiore, dove troviamo rifugio in un monastero. Uno dei padri che gestisce la struttura ci accoglie e scambiamo con lui quattro chiacchiere. Ci racconta che il monastero è in vendita e che fino ad ora sono passati quasi in una cinquantina tra privati e associazioni interessate al “Santuario della Pace” ma che nessuno per ora ha fatto il passo.

Il Padre si dice preoccupato per la crisi di vocazione tra i giovani e ci racconta che per il momento il suo ordine, pur essendo sparso in tutto il Mondo, preferisce non portare in Italia Africani e Asiatici, perché a detta sua fanno troppa fatica ad integrarsi: “E’ gente semplice che se messa a contatto con una società così laica come la nostra non può integrarsi”.    

Il tema della “semplicità” torna anche a cena da parte di una coppia di nonni accompagnati dal nipote. Elogiano la televisione svizzera perché i programmi sono più “semplici” se paragonati ai nostri, pertanto questi signori, pur vivendo a Monza, si sono installati un’antenna apposta e si sintonizzano solamente sulla televisione svizzera.

Tornando al percorso di oggi: fino a questo momento sembra che tutta la Liguria di ponente sia tranquillamente percorribile a piedi perché i comuni hanno riadattato le vecchie gallerie ormai in disuso della linea ferroviaria come via pedonale lungo mare. Il pensiero di aver percorso tutto il litorale ligure fino a qui fa un certo effetto.

Domani tappa a Finale Ligure o a Pietrasanta. I chilometri non sono pochi (37 circa), ma dobbiamo cercare di arrivare piuttosto presto in modo da riuscire a trovare una sistemazione. Non abbiamo idee al momento, tutti i contatti che avevamo non hanno portato a nulla. Domani si improvviserà un’altra volta. Da Levante a Ponente la voce di De Andrè fa capolino nei luoghi meno attesi, portando una ventata di buonumore al mio cuore pellegrino. Grazie Fabrizio, grazie Liguria.