25 e 26 luglio 2011

Muxia – Finisterre – Santiago de Compostela                                                        

In queste ultima pagine di diario potrei raccontare moltissime cose.

L’arrivo a Finisterre, l’oceano infinito, il ritrovare tanti compagni di viaggio, i festeggiamenti quella notte sotto il faro e così via. Tanti frammenti eterni di quella che probabilmente è la giornata più attesa da ogni pellegrino che ha percorso la nostra stessa Via. Potrei dire molto, raccontare tante storie e tanti visi, ma non ho intenzione di farlo.

Questo genere di esperienze non si possono capire fintanto che non si sono vissute sulla propria pelle. A questo punto, la parola sarebbe solo una tomba inespressiva per racconti che non si possono imbrigliare in una forma stantia.

Perciò non racconterò nulla di quello che è stato per me il finale del mio Cammino nell’augurio che tu, ipotetico pellegrino che ora leggi queste mie ultime righe di diario, magari un giorno intraprenda la tua via.

Da parte mia posso solo dire che alla tornerò a casa con qualche risposta in tasca proprio perché non ho perso tempo a cercarla.

L’ultima frase che vado ad apporre in chiusura di questo diario è la sintesi di quello che mi pare di aver capito da questa mia esperienza: credo che bisognerebbe smetterla di registrare lo scorrere della vita con gli occhi, ma piuttosto intuirne il fluire con i nostri cuori.

Buen Camino!