6 luglio 2011

Tosantos – Atapuerca                                                                                 

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La serata di ieri con la cena comunitaria e poi lo spazio per la preghiera di gruppo a cui ho deciso di partecipare sono stati molto interessanti. Il gestore dell’hospital  ha infatti spiegato dettagliatamente la differenza esistente tra Alberge ed Hospital. Il primi sono stati inseriti nel contesto del turismo di Stato ed anche qualora gestiti da volontari percepiscono comunque fondi ed aiuti economici sia dallo Stato che dalla Chiesa. Inoltre, proprio perché inseriti in questo circuito gli Alberge hanno tutti le stesse precise regole: apertura ore 13, silenzio alle 22 e così via.

Gli Hospital invece, come quello di Tosantos, si rifanno alla regola di San Benedetto da Chiaravalle. Non chiudono mai durante la giornata e hanno l’obbligo di accogliere qualunque pellegrino a qualunque ora del giorno e della notte. Non solo di accoglierlo, ma anche di prendersi cura di lui dando pranzo, cena e colazione. Prendersi cura non solo del corpo ma anche della sua anima: da qui lo spazio dedicato alla preghiera. A differenza degli Alberge, gli Hospital non hanno nessun tipo di aiuto dallo Stato e dalla Chiesa e vivono solo sulle donazioni volontarie dei pellegrini. Nel caso di Tosantos, gli unici aiuti all’Hospital da parte della Chiesa sono stati l’edificio e le bollette di acqua ed elettricità.

In tempi antichi non c’erano quindi gli Alberge ma solo gli Hospital. Il gestore di quello di Tosantos è lì da 11 anni.

La tappa di oggi vola via piuttosto velocemente e i 25 km che ci separano da Atapuerca passano nell’arco di mezza giornata. Durante la tappa ritrovo, per poi abbandonarlo nuovamente, Claudio a San Juan de Ortega. Proprio in questo paesino di quattro case visse uno dei più importanti personaggi del Cammino: San Juan. Costui era discepolo di Santo Domingo de la Calzada e proprio assieme a lui fu uno dei maggiori sostenitori materiali del Cammino. San Juan costruì chiese e ponti, e proprio nella chiesa di San Juan de Ortega vi è il suo sepolcro. In questo edificio religioso vi è anche un capitello con scolpite scene dell’annunciazione. Al solstizio di primavera un raggio di sole, entrando dalla vetrata, colpisce il capitello illuminando progressivamente le scene. Questo evento prende il nome di “miracolo della luce”.

Lasciato il paesino alle nostre spalle non manca molto per Atapuerca, dove arriviamo verso le 14. Abbiamo molto tempo per riposare e cerco di fare del mio meglio per prepararmi ai 30 km di domani. Domattina si parte per Tardajos: passeremo Burgos e ci inoltreremo finalmente nelle Mesetas. Ancora una volta.

Chiesa di San Juan de Ortega